La prima retina artificiale organica altamente biocompatibile, in grado di rimpiazzare i fotorecettori degenerati, è stata realizzata dall’Iit di Genova con il Centro Neuroscienze e Tecnologie sinaptiche (Nsyn) e Centro di Nanoscienze e Tecnologie (Cnst), il dipartimento di Oftalmologia dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), Innovhub-Ssi Milano e l’Università dell’Aquila.
La retina artificiale, impiantata in animali portatori di mutazione spontanea di uno dei geni implicati nella retinite pigmentosa umana, ha ripristinato riflesso pupillare, risposte corticali elettriche e metaboliche agli stimoli luminosi, acuità visiva e orientamento nell’ambiente guidato dalla luce.
Questo importante recupero funzionale è rimasto efficace per oltre 10 mesi dopo l’impianto della retina artificiale, senza causare infiammazione dei tessuti retinici o dalla degradazione dei materiali costituenti la protesi.
La sperimentazione ha portato ad un ottimo risultato e i ricercatori hanno la volontà di compiere la prima applicazione umana entro il 2018.
Fonte: The Different Group (via: Nature)