L’occhiale “premontato”, il dispositivo ottico fai da te scelto ogni anni da 5 milioni di italiani, rappresenta per molti una soluzione facile da acquistare, ma non garantisce il benessere degli occhi e del corpo in generale. Mentre per la presbiopia, ovvero quel processo naturale che compare dopo i 40 anni e che impedisce di mettere a fuoco ad esempio la lettura del giornale senza appositi occhiali, e che riguarda 28 milioni di italiani, le nuove tecnologie consentono diverse soluzioni innovative. Se ne è discusso a Milano al convegno “Presbiopia, facile sbagliare: le nuove frontiere della tecnologia”, alla presenza di medici oculisti specialisti e rappresentanti degli ottici e delle aziende produttrici (Anfao), nell’ambito del progetto “2019 anno della presbiopia e delle lenti progressive”, l’iniziativa di sensibilizzazione sulla corretta gestione del difetto visivo organizzata da B2Eyes-Fabiano Group Editore (FGE) con la collaborazione scientifica della SOI, Società Oftalmologica Italiana.
La presbiopia è un normale processo di invecchiamento del nostro occhio, che comporta difficoltà nella visione di oggetti da vicino, generalmente da una distanza tra i 25 e i 40 centimetri. Negli ultimi anni, l’utilizzo spesso sfrenato di dispositivi elettronici luminosi ha introdotto nuove esigenze visive nella pratica quotidiana: la necessità di mettere a fuoco schermi a distanza ravvicinata come quelli del Pc, dei tablet e degli smartphone, sottopongono l’occhio a un importante impegno accomodativo e di convergenza di entità variabile a seconda della distanza di lavoro e della postura assunta. Spostare rapidamente gli occhi dalla tastiera allo schermo, dal foglio di lavoro alla calcolatrice sulla scrivania e poi all’ambiente circostante obbliga l’occhio a un costante e continuo sforzo di messa a fuoco: mai come in questi casi, l’occhiale “premontato” risulta inadeguato e le lenti progressive non sono una opzione ma una necessità, secondo medici e produttori.
“Purtroppo non esistono modi per ritardare l’insorgenza della presbiopia, ma oggi si può fare in modo di correggere il difetto con le lenti progressive che, grazie all’evoluzione tecnologica, hanno raggiunto un livello di personalizzazione tale da eliminare la maggior parte delle difficoltà di adattamento cosi penalizzanti negli anni passati. E’ anche opportuno seguire alcune buone pratiche quotidiane a fronte dell’uso sempre più intenso di dispositivi elettronici”, ha spiegato il dottor Luigi Mele, medico chirurgo oculista presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli esperto SOI per la tematica inerente i vizi di refrazione e la presbiopia.
Oggi la moderna tecnologia ottica mette a disposizione soluzioni che permettono una visione nitida da tutte le distanze. Le lenti progressive sfruttano il cambio di curvatura e consentono di vedere bene evitando l’utilizzo di più occhiali per attività di diverso tipo come lettura, sport, guida dell’auto, lavoro d’ufficio, etc. I modelli più semplici di lenti per la correzione della presbiopia sono le monofocali: adatte per una visione fissa alla distanza media di lettura di circa 40 centimetri, non consentono però di vedere nitidamente gli oggetti oltre questa distanza. Non sono dunque la soluzione ideale per chi lavora al computer, in quanto non risolvono il problema della messa a fuoco della tastiera, del monitor e dell’ambiente circostante. Per questo esistono le lenti bifocali e trifocali: queste consentono una visione nitida a più distanze ma portano con sé il limite del fastidioso salto di immagine della visione da vicino e intermedio. Limite che viene superato con le lenti progressive, grazie alle quali si annullano interruzioni di continuità visiva. Su queste lenti possono essere abbinati trattamenti antiriflesso, antigraffio, antiappannamento, con protezione UV e luce blu per convivere con la presbiopia nel massimo comfort.
“Le lenti progressive possono essere costruite su misura del portatore. Non mi riferisco solo alla correzione ottica, ma a tutta una serie di parametri misurati sul portatore che includono per esempio i dati biometrici e la montatura scelta”, ha detto Paolo Pettazzoni, vicepresidente di Anfao (Associazione nazionale fabbricanti di articoli ottici). “Proprio questa possibilità di personalizzazione individuale permette di minimizzare eventuali fastidi dovuti alle leggi della fisica, consentendo dunque una visione confortevole da qualunque punto di vista”. “Nel nostro Paese – ha aggiunto Marco Procacciante, Ad di Vision Group – il livello di penetrazione, inteso come il numero di lenti progressive vendute in rapporto al totale, è intorno al 20%. La Francia per esempio è sopra il 40%. Come interpretare questo dato? In Italia si utilizzano soluzioni troppo semplici e anche un po’ antiche rispetto alla tecnologia attuale. Oggi con le lenti progressive ci si dimentica di essere presbiti “.
“Negli ultimi anni – ha invece affermato Matteo Piovella, presidente di SOI (Società Oftalmologica Italiana) – abbiamo assistito ad una straordinaria evoluzione di tutta l’ oculistica a livello tecnico, tecnologico, diagnostico e terapeutico, chirurgico e non. Anche i vantaggi oggi ottenuti dalla chirurgia della cataratta si sono moltiplicati per tre. L’intervento, messo a punto da Charles Kelman cinquant’anni fa negli Stati Uniti, si è sempre basato sull’opportunità di sostituire la lente naturale, il cristallino, ormai diventato opaco con un cristallino artificiale trasparente. Solo da qualche anno siamo riusciti a raddoppiare i vantaggi dell’intervento dando la possibilità ai pazienti di inserire cristallini artificiali ad alta tecnologia, che permettono di vedere da lontano e di guidare la macchina senza più dipendere dagli occhiali, anche per le persone che da sempre erano affette da importanti difetti di vista. Di più, il vantaggio si è triplicato da quando, dopo l’intervento, è possibile leggere il giornale senza dipendere dagli occhiali da vicino. Un vera rivoluzione che permette oggi di eliminare le penalizzazioni della presbiopia per chi si sottopone ad una chirurgia della cataratta che si avvale degli ultimi incredibili miglioramenti. Oggi i cristallini possono correggere la presbiopia, dunque chi deve essere operato di cataratta deve valutare attentamente questa possibilità di un cristallino che corregga anche la presbiopia”.
Fonte: FIRSTonline